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Lo sbarramento di Portis, all’interno del progetto del Vallo Alpino del Littorio voluto da Mussolini, fu sviluppato nel periodo Febbraio-Marzo del 1940.Nello specifico, lo sbarramento di Portis si sviluppava sulla linea del Ponte Avons - Monte festa - Monte Plauris: nel caso di cedimento del Ponte Avons, la sistemazione del raddoppio avrebbe dovuto assicurare la copertura delle zone di Cavazzo Carnico e Portis e quindi esercitare l’estrema difesa dell’accesso alla pianura friulana. Era prevista la realizzazione di sette opere di carattere B, ossia a protezione delle comunicazioni secondarie, tra le quali due torrette enucleate. Nel corso del 1941, buona parte dei manufatti furono completati con l’impianto di ventilazione e i serramenti, ma nel complesso in nessuna delle fortificazioni vennero installati i rimanenti impianti (elettrico, idrico, etc...). Lo sbarramento di Portis venne a far parte del sistema difensivo utilizzato dall’Esercito Italiano nel secondo dopoguerra, comprendendo cinque delle sette opere realizzate.

1_1-2Cattura aerea con identificazione delle opere di sbarramento presenti nella zona di Portis (altre due opere sono presenti a Pioverno).

Cattura aerea. Ricostruzione della linea difensiva costituita dal Ponte Avons – Monte Festa e Monte Plauris.

Fonti bibliografiche

Bernasconi A., Muran G., Il Testimone di Cemento: le fortificazioni del Vallo Alpino del Littorio in Cadore, Carnia e Tarvisiano, Udine, La nuova base Editrice, 2009.

I contenuti grafici e testuali della presente pagina sono tratti dalla tesi di Ambra Pecile "PROGETTO PER UN PARCO STORICO-CULTURALE A PORTIS VECCHIO DI VENZONE" (Università degli Studi di Udine, A.A. 2016/2017, Relatrice Prof. Christina Conti, Correlatori Prof. Giovanni La Varra e Prof. Valentino Casolo).