Portis Vecchio, la cui fondazione risale al 1100, deve la sua fortuna economica soprattutto alla sua posizione geografica. Sorge, infatti, adiacente all’alveo del fiume Tagliamento, in prossimità della confluenza con il fiume Fella e proprio grazie a questa peculiarità poté sviluppare un’intensa attività di fluitazione, ossia di trasporto del legname lungo il corso d’acqua. Nel 1893 il geografo Giovanni Marinelli ipotizzò che il significato del toponimo Portis potesse essere quello di “porto”. Infatti, durante tutto il periodo di dominazione della Serenissima, Portis fu il capolinea della tratta fluviale del legname, molto speso destinato alle imbarcazioni dell’Arsenale di Venezia, in quanto da lì la rete viaria consentiva di trasportarlo via terra su dei carri. La “cjase dai Lensos” e quella di “Toni dal Moro” erano, infatti, attrezzate con ampi sottoportici per il ricovero dei carri e stanze per il riposo delle persone. Il trasporto fluviale del legname avveniva per mezzo delle zattere e gli zatterai erano detti “çatârs”. Questa intensa attività durò fino alla seconda metà del 1800, quando venne inaugurato il primo tratto della Ferrovia Pontebbana (1879).
Fonti bibliografiche
Rossi E., Portis Vecchia: antico scalo per gli zatterai del Tagliamento, 02/04/2017, http://forumjuliiblog.wordpress.com.
Ferigo G., Boscadôrs, menàus, segàts, çatars. La filiera del legno nella Carnia del settecento, Tolmezzo, Consorzio Boschi Carnci, 2008.
I contenuti grafici e testuali della presente pagina sono tratti dalla tesi di Ambra Pecile "PROGETTO PER UN PARCO STORICO-CULTURALE A PORTIS VECCHIO DI VENZONE" (Università degli Studi di Udine, A.A. 2016/2017, Relatrice Prof. Christina Conti, Correlatori Prof. Giovanni La Varra e Prof. Valentino Casolo).