Valutazione del danno cumulato negli edifici colpiti dagli eventi sismici dell'Italia Centrale 2016

Elena Lenarduzzi

Relatore: Prof. S. Grimaz
Correlatore: Ing. P. Malisan
A.a. 2016-2017


Sommario :

In questo elaborato si è affrontato il problema del danno cumulato, studiando se e come edifici già danneggiati da un’azione sismica, possano essere predisposti a subire ulteriori danneggiamenti in caso di successivi eventi sismici. Questa criticità insorge spesso quando un edificio risulta essere soggetto ad una sequenza di eventi sismici, cosa che è accaduta nell’Italia Centrale tra agosto e ottobre 2016.

Per poter affrontare lo studio di questa problematica è stato necessario raccogliere tutte le informazioni necessarie a definire la sequenza sismica, registrate in Italia Centrale, tra cui: magnitudo e parametri del moto relativi ad ogni evento della sequenza.

Successivamente si è usufruito del database creato del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per lo scambio dei dati relativi alle verifiche di triage strutturale post‐sisma, in cui sono presenti dati relativi a decine di migliaia di edifici oggetto dei rilievi dei VVF. Queste attività hanno permesso di definire le condizioni di danno per circa un centinaio di edifici, sia a seguito dell’evento sismico del 24 agosto 2016, che a seguito degli eventi sismici del 26 e 30 ottobre 2016; con questo materiale si è potuto organizzare un ‘database di edifici con potenziale danno cumulato’.

Una volta raccolte e catalogate queste informazioni è stato possibile capire quali potessero essere le variabili che condizionano la predisposizione degli edifici in muratura già danneggiati, a subire ulteriori danneggiamenti; dati che poi sono stati inseriti nella ‘Scheda di valutazione del danno cumulato’, successivamente compilata per ogni elemento del database.

Dalle informazioni in merito alle condizioni di danneggiamento a seguito di ogni evento significativo della sequenza (definite attraverso le classi di danno funzionale DF0, DF1, DF2, DF3, DF4, DF5), si è potuto osservare che edifici danneggiati dal primo evento sismico, hanno visto aggravarsi la condizione di danno, con il susseguirsi degli eventi sismici della sequenza. Aspetto risultato ancora più critico osservando edifici in cui il danno è provocato da un meccanismo fuori‐piano nelle pareti verticali.

La possibilità di avere a disposizione informazioni in merito alle azioni sismiche agenti su ogni edificio del database, relative ad ogni evento significativo della sequenza, ha permesso di definire per quali valori di azione sismica si sono raggiunti i diversi livelli di danno funzionale, sia per il primo evento della sequenza, sia per quelli successivi.

L’elaborato si è concluso ricordando che in alcuni ambiti in cui tenere conto dei risultati ottenuti in merito al danno cumulato potrebbe comportare importanti ricadute, tra questi: l’assegnazione del grado di intensità macrosismica ad un territorio colpito da una sequenza di eventi sismici e la gestione dell’emergenza.