Messa in sicurezza del fronte strada dell’ex-asilo di Portis Vecchio
Quella che vedete è la realizzazione di un’opera provvisionale, ovvero un insieme di elementi strutturali che possono essere costituiti da legno, cavi d’acciaio, tubo-giunto in acciaio o in combinazione fra loro, che vengono realizzati per mettere in sicurezza gli edifici con problemi statici. La realizzazione sistematica ed estesa di questo tipo di strutture si rende necessaria nelle zone colpite da terremoti di elevata intensità. Le opere provvisionali hanno una durata temporale limitata, e sono mantenute in esercizio fino a che non vengono intrapresi i lavori definitivi di consolidamento.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE TECNICHE?
Quella qui realizzata è un’opera di ritegno della parete fronte strada. È costituita da un graticcio di legno (ritti verticali e correnti orizzontali) collocato sulla facciata lungo la via, che evita il crollo di porzioni di parete e altro materiale sulla sede stradale. Il graticcio è trattenuto da una serie di cavi in acciaio ancorati alle pareti laterali dell’edificio, in una zona stabile. In linea generale, dal punto di vista strutturale le opere provvisionali in tubo-giunto d’acciaio forniscono migliori prestazioni meccaniche e hanno maggiore durabilità. Tuttavia esse sono molto più costose di quelle in legno; per questa ragione queste ultime sono più largamente utilizzate, anche perché si tratta di opere che devono avere una durata temporale limitata. Al fine di garantire una maggiore durabilità il legno di questa opera è stato trattato con impregnante di protezione.
PERCHÉ È STATO FATTO?
Questa opera provvisionale è stata realizzata per addestrare il personale dei Vigili del fuoco che deve realizzare gli interventi di messa in sicurezza in condizioni di emergenza post-sismica. È molto importante che gli operatori si possano addestrare sul campo in scenari realistici prima di un terremoto, in modo che dopo l’evento essi possano svolgere gli interventi tecnici urgenti in condizioni di sicurezza, con efficacia e rapidità. Le esercitazioni hanno lo scopo di far conoscere le procedure, di prendere dimestichezza con i documenti tecnici appositamente redatti e ad apprendere le regole pratiche di realizzazione secondo standard predefiniti.
CHI LO HA PROGETTATO?
In uno scenario d’emergenza non è possibile redigere dei progetti e dei calcoli di stabilità per ogni singolo edificio da mettere in sicurezza; questo comporterebbe dei tempi e degli oneri non compatibili con la necessità di ripristinare condizioni di relativa normalità nelle aree colpite. Per questo motivo, a partire dal terremoto dell’Abruzzo del 2009, il Corpo Nazionale dei Vigli del Fuoco, con il coordinamento scientifico e la collaborazione dei ricercatori del laboratorio SPRINT dell’Università degli studi di Udine ha prodotto un manuale tecnico denominato “VADEMECUM STOP”. Esso si compone di un insieme di schede per la realizzazione di opere provvisionali standardizzate e precalcolate, con le informazioni sulle dimensioni e disposizioni degli elementi strutturali e dei particolari costruttivi delle opere da realizzare. Ci sono diverse schede in funzione della tipologia di edificio da mettere in sicurezza e delle tipologie di criticità strutturali individuate.
A COSA SERVE?
Le opere provvisionali possono avere diversi scopi: il principale è quello di impedire che un edificio già lesionato possa danneggiarsi ulteriormente, o addirittura crollare, a seguito delle repliche sismiche che si verificano dopo la scossa principale. Altri tipologie di opere provvisionali sono pensate non tanto per impedire il crollo dell’edificio ma, se questo dovesse verificarsi, per fare in modo che le macerie non invadano la sede stradale. Gli interventi del primo tipo sono in linea di principio preferibili, ma più lunghi da eseguire e più costosi. Inoltre, se gli edifici sono molto danneggiati sono anche più pericolosi per gli operatori. Quelli del secondo tipo, più rapidi ed economici, raggiungono comunque l’importante obiettivo di mettere in sicurezza la viabilità. L’opera provvisionale qui realizzata è del secondo tipo.
CHI LO HA REALIZZATO?
L’opera provvisionale è stata realizzata del personale specializzato del sistema STCS (Short Term Countermeasures System) dei Vigili del fuoco con il supporto e coordinamento dei ricercatori del laboratorio SPRINT dell’Università di Udine. L’opera è stata realizzata in 3 giorni, dal 5 al 7 maggio 2014.
COME SI SONO SVOLTI I LAVORI?
Qui di seguito viene riportata la sequenza fotografica delle principali fasi di realizzazione dell’opera.
LA SITUAZIONE DI CRITICITÀ
Il quadro fessurativo prodotto dal sisma è tale da determinare un potenziale crollo sulla carreggiata costituendo un serio pericolo per la transitabilità.
SBADACCHIATURA DELLE APERTURE
Dopo le prime fasi di rilevo si procede al rinforzo delle aperture (sbadacchiatura). La realizzazione viene fatta in zona di sicurezza.
LA COSTRUZIONE IN ZONA SICURA
La costruzione del graticcio viene impostata a terra in zona sicura in modo da non esporre il personale al pericolo di crollo durante le lavorazioni.
IL SOLLEVAMENTO
Il graticcio viene sollevato con l’autogru e posizionato a ridosso della parete ancorandolo ai lati con tirantatura provvisioria.
L’ANCORAGGIO
Il graticcio viene completato e vengono posizionati i cavi di tirantatura ancorati a piastre di ammorsamento appositamente predisposte.
OPERA REALIZZATA
L’opera, completata in condizioni atmosferiche avverse, consente di ripristinare adeguate condizioni di sicurezza per la transitabilità della strada.